Centrale a biogas, un paletto dopo l’altro: “Manca la fascia di rispetto, niente autorizzazione”

Data:
2 Aprile 2014

www.corrieredilatina.it Per come si è messa, il progetto della centrale a biogas della Chiesuola adesso rischia seriamente di finire nel cestino. E’ quanto è emerso dalla conferenza dei servizi che si è tenuta questa mattina in Comune dopo le aspre polemiche dei giorni scorsi, alimentate da una parte dai timori del locale comitato dei cittadini e dall’altro da una certa approssimazione nelle risposte da parte dell’amministrazione comunale. La conferenza dei servizi era stata convocata dal sindaco di Giorgi proprio per analizzare le criticità del progetto presentato dalla società Energetica srl per la realizzazione di un impianto a biogas da 300 Kilowatt. Alla riunione hanno partecipato gli assessori Fabrizio Cirilli e Angelo Tripodi, il comandante della Polizia locale, Francesco Passaretti, il direttore generale del Comune, Rino Monti, e  il Capo di gabinetto del sindaco, Gianfranco Melaragni.

IL NODO DELLA FASCIA DI RISPETTO Ad oggi i punti critici sono legati in particolar modo a due aspetti. Il primo lo ha sottolineato l’assessore all’ambniente Fabrizio Cirilli ed è relativo all’ubicazione dell’impianto, perché sarebbe palesemente in contrasto con la norma di salvaguardia delle aree agricole, approvata dal Consiglio comunale nel dicembre del 2012. La norma, era nata sulle esigenze relative alla  necessità di bloccare eventuali estensioni del perimetro della discarica di Borgo Montello, ma è valida per l’intero territorio comunale e prevede che sullo stesso non possano essere realizzati nuovi impianti (o ampliamento degli esistenti) che prevedano l’utilizzo di rifiuti o altri materiali organici all’interno della fascia di rispetto, vale a dire almeno cento metri da zone abitate e in cui ci deve essere la presenza della fascia boschiva.

LA FIDEJUSSIONE MANCANTE Il secondo punto era quello già noto: l’azienda proponente non ha ancora presentato la polizza fideiussoria necessaria a  garantire anche il costo di dismissione dell’impianto. Detto questo, si sono poi altri problemi che andrebbero risolti, come per esempio quello legato alla viabilità, visto che in zona sarà costante e particolarmente intenso l’andirivieni di camion carichi del materiale utilizzato come combustibile. Proprio per questo motivo è stato chiesto al comandante della Polizia locale di produrre una dettagliata relazione, in base alla tipologia del progetto presentato, circa l’impatto sulla mobilità dell’intera zona.

LA PRESENZA DEI MILITARI E non basta, perché poi bisognerà prendere in considerazione la compatibilità di un impianto di quel tipo con la presenza delle strumentazioni e degli impianti radar della vicina base dell’Aeronautica militare. “Ad oggi dunque – spiega la nota stampa diramata dal Comune – l’amministrazione non ha rilasciato alcuna autorizzazione, né la rilascerà viste le criticità emerse”.

Ultimo aggiornamento

2 Aprile 2014, 07:24

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