CAMPANIA : Vaccini, copertura all’83% si rischia un’epidemia di morbillo (da FIMMG LazioNews24 del 21 luglio 2016)
Data:
22 Luglio 2016
(Il Mattino) di Ettore Mautone Vaccinazione? Non fa rima con emozione ma con ragione: dal colera, passando per la difterite, fino all’influenza, le vaccinazioni salvano la vita e la sieroprofilassi è uno degli interventi più efficaci di salute pubblica. A dircelo sono due secoli di storia scientifica che ne fanno una strategia insostituibile nella lotta alle malattie infettive come e più degli antibiotici (peraltro inefficaci contro i virus e soggetti a resistenze dei batteri) di cui si giova sia chi si vaccina sia la popolazione generale (immunità di gregge). E che i vaccini rappresentino uno degli interventi più efficaci, sicuri e dal miglior rapporto costo-benefici a disposizione della Sanità pubblica lo dice anche l’Oms che ha stimato che, ogni anno, i vaccini prevengano 2-3 milioni di morti. «Con l’eccezione dell’acqua potabile, nessun altro strumento ha avuto maggior effetto dei vaccini sulla riduzione di mortalità e miglioramento della qualità di vita nella popolazione» diceva nel 1994 il famoso immunologo statunitense Stanley Plotkin. Da allora, però, qualcosa è cambiato nella percezione collettiva del possibile danno da vaccinazione con la crescente diffidenza nei confronti dei vaccini non solo riconducibile a campagne mediatiche antivaccinali sempre più aggressive e un’opinione pubblica sensibilizzata da dottor facebook ma anche per uno scetticismo che in alcuni casi ha contagiato anche la classe medica.
L’Ordine di Napoli, sotto la guida di Silvestro Scotti, ha da tempo puntato su importanti campagne di sensibilizzazione. L’ultima realizzata con l’affissione di centinaia di maxi manifesti e lo slogan «La vaccinazione, un patto tra generazioni», volendo ricordare a tutti che se oggi molte malattie sono scomparse e non sono più un pericolo è proprio grazie al senso di responsabilità dimostrato in passato. «Parlare ai cittadini in modo chiaro – dice Scotti – non significa mai fare allarmismo. Anzi, l’Ordine dei Medici, che è Ente ausiliario dello Stato ha il dovere di trasmettere messaggi scientificamente corretti e mirati esclusivamente a tutelare la salute della gente. Saremo inflessibili anche con i colleghi che pubblicizzeranno il no ai vaccini spesso influenzati da conoscenze non specifiche e da discipline come l’omeopatia che hanno una diversa filosofia di cura. Carenze culturali che come Ordine stiamo affrontando. A settembre attuiamo l’ennesimo corso di aggiornamento».
«Le vaccinazioni hanno sempre avuto una vita difficile, anche quelle obbligatorie magari basandosi su dati non scientifici dichiarati da soggetti sedicenti esperti avverte Marcello Piazza, professore emerito di malattie infettive della Federico II – esemplare lo studio pubblicato su Lancet nel 1998 dove un medico inglese dimostrava la correlazione tra vaccinazione trivalente ed autismo. Il risultato fu il crollo delle vaccinazioni in Inghilterra che portò a un’epidemia di morbillo con migliaia di casi e due decessi. Approfondita la questione da parte di esperti si concluse che i dati erano stati consapevolmente falsificati. Il medico fu radiato dall’Ordine. Potrei riportare numerosi altri episodi simili. Ma oggi mi sembra logico affermare che occorra seguire le indicazioni di coloro che sono istituzionalmente addetti a salvaguardare la salute delle popolazioni. Se osserviamo globalmente tutti i dati internazionali si rileva l’efficacia di tutti i vaccini, sia quelli obbligatori sia quelli consigliati, e l’assenza di significativi effetti collaterali». Agli inizi degli anni 80 quando Blumberg scoprì il vaccino contro l’epatite B e si dimostrò la sua efficacia Piazza di ritorno da Parigi con alcune dosi racconta che trovò enormi difficoltà burocratiche e diffidenza. «Mi feci vaccinare da un infermiere conclude il cattedratico – davanti a tutto il personale. Passarono tre mesi e nessuno si vaccinò. Due impiegati della segreteria si vaccinarono e molti altri dopo li seguirono».
Intanto la copertura vaccinale nel nostro Paese è al limite della soglia di sicurezza e tende progressivamente a peggiorare. Gli ultimi dati indicano un tasso sceso sotto gli obiettivi minimi. Nel 2015 nemmeno sfiorato il 95% per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B, più giù ancora morbillo, parotite e rosolia (86%). «Scendere sotto le soglie minime significa perdere la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare il rischio che bambini non vaccinati si ammalino aggiunge Maria Triassi, presidente della Società di igiene – c’è il rischio di epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione vaccinale non siano riconosciute e trattate in tempo. Nel 2000 su 1,7 milioni di morti infantili dovute a malattie prevenibili nel mondo circa il 46% era attribuito al morbillo. Dal 2009 in Italia si è poi assistito anche a un calo progressivo delle vaccinazioni contro l’influenza il cui limite minimo è fissato al 75% e nel 2014-2015 c’è stato un salto indietro di 15 anni sull’entità dei vaccinati e la copertura degli anziani è passata dal 55,4% del 2014 al 49% del 2015 con sensibili riverberi sulla mortalità di anziani. In Italia l’influenza è ancora la terza causa di morte per infezioni dopo Aids e tubercolosi».
In Campania ad allarmare è soprattutto il morbillo, uno spettro che torna a farsi sentire 14 anni dopo l’epidemia del 2002, quando si ammalarono circa 40 mila bambini. «Una malattia infettiva spiega Fulvio Turrà, presidente campano della Federazione pediatri – altamente contagiosa che può causare complicazioni anche gravi, come polmoniti (1 caso su 20 pazienti infetti), encefaliti (1 caso su 2000 pazienti infetti) e persino morte (1 caso su 3 mila pazienti infetti). Basta pensare che un solo paziente affetto riesce a contagiare in media 15 soggetti non protetti che a loro volta contageranno altri». In Campania i tassi di copertura vaccinale calano sensibilmente, Dall’ultimo aggiornamento (gennaio 2016) sulla prima dose Morbillo-Parotite-Rosolia entro 24 mesi dalla nascita emerge che è vaccinato solo l’83,66% dei bambini. Dato di gran lunga inferiore dalla soglia minima di sicurezza (95% fissata dall’Oms). Nei soli primi tre mesi di quest’anno, in Campania sono stati segnalati 61 casi. Le più importanti Federazioni mediche (Fimp per i pediatri e Fimmg per i medici di famiglia hanno lanciato un’allerta e la Regione ha messo in campo una task-force. Obiettivo vincere le sacche di resistenza ai vaccini da parte della stessa classe medica. Saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali.
Ultimo aggiornamento
21 Settembre 2018, 12:16
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