Antitrust: togliere agli Ordini la vigilanza sulla pubblicità degli iscritti

Data:
10 Gennaio 2012

Gli Ordini professionali vanno privati di ogni potere di controllo sulla pubblicità effettuata dagli iscritti, perché in tema di comunicazione provvede già l’Antitrust a vigilare sulla correttezza e trasparenza dei messaggi promozionali. È quanto propone l’Autorità garante del mercato e della concorrenza nel parere inviato giovedì scorso a Governo e Parlamento in vista del via alla cosiddetta "fase 2", gli interventi sulle liberalizzazioni annunciati da Monti per rimettere in moto il paese. Quella effettuata dal Garante, Giovanni Pitruzzella, è una ricognizione a tutto campo che spazia dai trasporti all’energia, dal commercio ai servizi locali, dalla distribuzione del farmaco alle libere professioni. E per quanto concerne gli ordini, l’Authority non solo ripropone l’abolizione di qualsiasi tariffario (compresi i casi per i quali la Manovra Berlusconi bis ancora ne autorizzava l’impiego) ma ipotizza anche un consistente ridimensionamento delle competenze ordinistiche in materia disciplinare (mediante la separazione tra funzioni amministrative e giudicanti), in tema di formazione continua e soprattutto di vigilanza sulla pubblicità. «Il controllo da parte degli ordini sulla correttezza dei messaggi pubblicitari diffusi dai professionisti» scrive Pitruzzella nel Parere «non trova alcuna giustificazione razionale nell’ambito del nostro ordinamento giuridico», anche perché già l’Antitrust «è competente a esercitare il controllo sulla correttezza, veridicità e non ingannevolezza dei messaggi pubblicitari». Non concorda con l’Authority il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco. «Se così sarà» spiega a Doctornews «avremo bisogno di un secondo Antitrust che vigilasse sull’attività di cartello dell’attuale Antitrust. Scherzi a parte, il decreto Bersani del 2006 – che rimuoveva ogni limite alla comunicazione dei professionisti delegando agli ordini la verifica sulla trasparenza dei contenuti – aveva già modernizzato segnando un punto di equilibrio tra le esigenze del consumatore e le preoccupazioni del cittadino». L’Authority, è in sostanza il ragionamento del presidente della Fnomceo, continui a fare ciò per cui è stata creata: «Dubito che i suoi funzionari siano in grado di valutare la correttezza di un messaggio pubblicitario dai contenuti medico-sanitari» aggiunge «e poi vorremmo che prima l’Autorità si concentrasse sul suo vero lavoro. Sono passati più di due mesi dall’invio della nostra segnalazione su Groupon, e ancora non ci hanno degnato di una risposta. Spiegassero a noi e ai consumatori la trasparenza di offerte tanto distanti dai normali prezzi di mercato».

Ultimo aggiornamento

10 Gennaio 2012, 07:56

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