ANTIBIOTICI: ITALIA TERZA IN UE PER CONSUMO

Data:
19 Dicembre 2009

 

 

(AGI) – Roma, 17 dic. – Gli italiani amano gli antibiotici, anche troppo: il 44 per cento della popolazione ha ricevuto nel 2008 almeno una prescrizione di antibiotico, e cresce conseguentemente il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, cioe’ la capacita’ dei batteri di resistere agli antibiotici, che viene favorito da un uso smodato e inappropriato degli antibiotici stessi. Sono i dati del rapporto Osmed, realizzato dall’Agenzia italiana del Farmaco e presentato oggi al ministero della Salute. L’Italia e’ al terzo posto in Europa per consumo di antibiotici, preceduta solo da Francia e Cipro. Nel 2008 il 53 per cento dei bambini e il 50 per cento degli anziani hanno usato antibiotici. Quelli piu’ utilizzati sono le penicilline, i macrolidi, i chinoloni e le cefalosporine. Questi ultimi due, in particolare, dovrebbero essere utilizzati solo per infezioni gravi, mentre si registra un preoccupante aumento nell’utilizzo inappropriato. E’ boom soprattutto nelle regioni del centro-sud: i consumi piu’ elevati si registrano in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio e Umbria. Complessivamente, nel 2008 in Italia si sono consumate 28,3 dosi medie giornaliere per 1.000 abitanti, contro le 27,3 del 2007 e le 25,1 del 2002. "La conseguenza di questo uso smodato e inappropriato – denuncia il direttore generale dell’Aifa Guido Rasi – e’ l’aumento dell’antibiotico-resistenza. L’Escherichia coli, responsabile di infezioni urinarie e renali e sepsi anche gravi, ha ormai una resistenza con punte del 38 per cento. E lo Staphilococcus aureus, tra le principali cause delle infezioni ospedaliere, viaggia sul 30-40 per cento. In futuro, continuando cosi’, rischiamo di non avere piu’ armi contro le infezioni batteriche". Un fenomeno allarmante che riguarda tutta Europa: nell’ultimo anno si parla di 686.000 casi di infezioni con 25.000 decessi e costi superiori a 1,5 miliardi di euro di ospedalizzazione. "Poi ci sono le reazioni avverse – spiega Rasi – che dal 2002 sono state 7.266, e che spesso sono inutili vista l’inappropriatezza dell’uso di antibiotici". Senza contare il fenomeno della multieresistenza, cioe’ la capacita’ dei batteri di resistere a piu’ antibiotici, che in un anno e’ addirittura raddoppiata. Una ricerca dell’Istituto superiore di sanita’ indica che gli italiani sanno ancora troppo poco sull’utilizzo corretto degli antibiotici: "Solo il 52 per cento – ha spiegato il presidente dell’Iss Enrico Garaci – ha sentito parlare di resistenza agli antibiotici, e sull’influenza pandemica ci sono ancora molte incertezze, mentre per fortuna la maggioranza degli italiani (il 77 per cento) ha capito che gli antibiotici non vanno utilizzati per l’influenza stagionale salvo rarissime complicanze". Per aumentare la consapevolezza e l’informazione degli italiani l’Aifa, l’Iss e il ministero hanno varato la campagna ‘Antibiotici, usali con cautela’, insieme al numero verde Aifa 800- 571661 e al sito web dedicato www.antibioticoresponsabile.it

Ultimo aggiornamento

19 Dicembre 2009, 11:25

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia