Andi, no all’Ordine autonomo dei dentisti

Data:
16 Febbraio 2011

Piena autonomia della professione odontoiatrica ma all’interno della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri. È quanto deciso dal Consiglio Nazionale dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) in seguito a un sondaggio tra gli iscritti. La necessità di pronunciarsi si era resa necessaria dopo l’approvazione del disegno di legge sulla salute da parte del Consiglio dei Ministri, che contiene anche la legge delega che affida al governo il compito di riformare gli attuali Ordini in ambito sanitario e istituire quello degli odontoiatri. Per evitare che le decisioni sulla professione siano prese dai politici e dai vertici degli attuali organismi ordinistici, l’Andi ha voluto affrontare la questione sondando il parere dei dentisti italiani mediante quesiti inviati via web. A ritenere necessario che la professione odontoiatrica debba raggiungere la completa autonomia ordinistica rispetto all’attuale situazione sono stati il 55% di coloro che hanno risposto. Più autonomisti gli over 70 (77%), seguiti da chi ha una età compresa tra i 31 e i 45 anni (64%) e tra i 46 e i 55 anni (54%). Un’autonomia che, stando a quanto rilevato dal sondaggio, deve però compiersi all’interno dell’attuale Fnomceo: il 76% vuole rimanere con i medici. Ed è questa la decisione definitivamente assunta dal Consiglio nazionale.

Ultimo aggiornamento

16 Febbraio 2011, 07:36

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