Alla ricerca della memoria perduta…autunno del 1918…a causa della pandemia influenzale detta “spagnola” in poche settimane in Italia muoiono 600.000 persone…a Sezze ne muoiono più di 900…moltissimi gli orfani….la Croce Rossa Americana….

Data:
1 Aprile 2013

Dal sito di "Studio 93" del 22 marzo 2013

A Sezze ultimo appuntamento con "Storie di Storia. Viaggi nel Novecento Pontino".
Durante l’incontro sarà possibile sfogliare, per la prima volta in Italia, l’album intitolato Farm school at Sezze, realizzato nel 1919 o nel 1920. 
Questa domenica alle 17:30 nei locali dell’associazione Quincunx di Sezze si chiuderà il primo ciclo di incontri della rassegna "Storie di Storia. Viaggi nel Novecento Pontino".
L’appuntamento conclusivo è con la relazione del professor Giancarlo Onorati intitolata: "Me-speeka-English.
La Sezze degli anni Venti raccontata e fotografata dalla Croce Rossa Americana".
Durante l’incontro sarà possibile sfogliare, per la prima volta in Italia, l’album intitolato Farm school at Sezze, realizzato nel 1919 o nel 1920.
Si tratta delle foto scattate dal personale della Croce Rossa Americana a Sezze, istituzione in quel tempo impegnata nella fondazione e organizzazione dell’orfanotrofio setino denominato "Colonia Agricola Pontina".
Ampio spazio sarà dato alla discussione con il pubblico e saranno letti brani del volume Frammenti di memoria. Colonia Agricola Pontina Orfani di Guerra e d’Influenza (Ariccia 2011) che raccoglie i ricordi che il Sig. Primo Calabresi, vissuto da bambino nella Colonia, ha dettato alla figlia Marcella prima di morire.
Una testimonianza semplice e signorile che permette di percepire l’umanità della Colonia che nessun documento può restituire.
Sul senso dell’iniziativa riportiamo quanto scrive il prof. Onorati: "Presso il National Archives and Records Administration di Washington è conservato un album di fotografie davvero unico.
Volti, luoghi, situazioni della Sezze dell’immediato primo dopoguerra sono fissati nelle pellicole da occhi e da mani esperti, mentre le didascalie ci raccontano, in modo talora trasfigurato e non realistico, una storia ormai dimenticata.
Chi ha scattato quelle foto? Perché tra il 1918 e il 1920 uomini e donne d’oltreoceano s’interessarono del piccolo "paese della palude"?
Perché di quella presenza non è rimasta, almeno in apparenza, alcuna traccia nella memoria collettiva del paese lepino?
Per rispondere a queste domande dobbiamo andare indietro nel tempo fino all’autunno del 1918, la Grande guerra è ormai all’epilogo, e con essa il sacrificio di migliaia di giovani soldati e le sofferenze della popolazione italiana, quando, all’inizio di ottobre, si abbatte in tutto il mondo la pandemia influenzale detta "spagnola".
In poche settimane in Italia muoiono circa 600.000 persone, soprattutto donne e bambini, lo stesso numero di vite spezzate, ed è impressionante notarlo, dal conflitto sul fronte italiano.
Le strutture sanitarie della penisola giungono presto al collasso per il gran numero di persone da curare.
Le gravi ristrettezze finanziarie dei comuni, la mancanza di personale sanitario, in gran parte richiamato alle armi, la psicosi collettiva fanno il resto.
Nei comuni dell’attuale provincia di Latina il morbo colpisce violentemente, a Sezze si contano più di 900 decessi su una popolazione di circa 13000 persone.
In questo drammatico scenario in tutta Italia intervengono uomini e mezzi della Croce Rossa Americana che, dopo Caporetto, aveva rafforzato la sua opera di assistenza alla popolazione (ovviamente il governo americano aveva l’interesse propagandistico affinché l’organizzazione umanitaria intervenisse in una realtà sociale nella quale la stanchezza e le privazioni determinate dal conflitto spingevano verso posizioni pacifiste).
A Sezze giunge a fine ottobre una squadra composta da un medico e tre infermiere che, con la collaborazione dell’Amministrazione municipale e di volontari, istituiscono un secondo ospedale.
Nel frattempo esplode anche il problema degli orfani, se ne contano un centinaio, e alcuni setini si prodigano per fondare un orfanotrofio con l’aiuto tangibile della Croce Rossa Americana e di alcune organizzazioni benefiche d’oltreoceano.
Passata l’emergenza è soprattutto una donna facoltosa, Clara Huston Miller, a farsi carico delle spese per la ristrutturazione e lo sviluppo dell’Istituto che presto diventa un modello su scala nazionale in quanto all’assistenza univa l’obiettivo concreto di formare agricoltori esperti.
Nasceva così la "Colonia Agricola Pontina" la cui storia ha attraversato circa un sessantennio di vita sociale, economica e politica del nostro territorio.
Oggi di tutto ciò restano davvero poche tracce visibili, una lapide affissa nel cinquecentesco ex Convento dei Cappuccini, che fu sede del ramo maschile della "Colonia Agricola Pontina" ed oggi ospita il locale Liceo "Pacifici e De Magistris", e una manciata di documenti conservati nell’Archivio storico del Comune di Sezze.
Perché quest’oblio?
Si può parlare di "damnatio memoriae"?
Gli esiti della Conferenza di Parigi e l’avvento del fascismo ebbero effetti anche su questa micro-segmento della complessa storia delle relazioni bilaterali USA-Italia?"
La ricerca svolta tra il 2009 e il 2011 dal prof. Giancarlo Onorati è riportata nel volume "Lagrime, dolori e speranze". La Colonia Agricola Pontina. Gli uomini e le istituzioni italiane e americane che hanno fatto la sua storia (Cori 2011), è riuscita a ridare un nome, un volto e una biografia agli uomini e alle donne americane che giunsero a Sezze nel primo dopoguerra.
Migliaia di documenti conservati in archivi italiani e statunitensi hanno permesso di ricostruire il contesto storico in cui quei personaggi agirono.
Anche la vulgata dell’oblio della memoria probabilmente dovrebbe essere rivisitata un documento "letterario", il romanzo Sotto il sole di Francesco Sapori, attesta ad esempio che ancora nel 1935 era possibile associare l’impresa benefica che era sorta a Sezze alle sue radici americane.
Per approfondire le vicende della "Colonia Agricola Pontina" e dell’impegno della Croce Rossa Americana a Sezze, arricchite da immagini inedite e rarissime, appuntamento dunque domenica 24 marzo a Sezze.

Nota sull’autore: Giancarlo Onorati è docente nel Liceo "Pacifici e De Magistris" di Sezze e si occupa di ricerca storica.
Tra le sue pubblicazioni, oltre al citato "Lagrime, dolori e speranze". La Colonia Agricola Pontina. Gli uomini e le istituzioni italiane e americane che hanno fatto la sua storia (Cori 2011), ricordiamo L’ultimo dei cospiratori (Latina 2012) sull’attentato a Lincoln e la fuga in terra pontina del cospiratore John Surratt, e Fanti, pastori e briganti. Sezze e il problema del brigantaggio postunitario (1861-1870). Il rapimento Sara ("Quaderni dell’Archivio storico del Comune di Cori" n. 4, 2012).
Il relatore ha vinto inoltre, insieme all’attore e regista teatrale Titta Ceccano, l’edizione 2011 del "Latina Film Fund" con il soggetto cinematografico "L’inciampo" incentrato sul legame tra memoria storica e nuove generazioni.

Ultimo aggiornamento

1 Aprile 2013, 11:37

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia