Coronavirus, ecco le linee guida per Mmg su come riconoscere casi gravi a distanza. La battaglia si vince sul territorio (da Doctor33 del 23 marzo 2020)

Data:
24 Marzo 2020

Visite in piedi, scaglionati, previo triage, con medico “bardato”. È sul territorio che va vinta la battaglia contro il coronavirus, perché gli ospedali -ormai al limite dei posti disponibili – sono, per dirla con l’infettivologo Massimo Galli dell’ospedale Sacco, la retrovia dove portare i feriti gravi. I medici di famiglia però possono intercettare i pazienti fortemente sospetti che, per sostanziale carenza di tamponi, rischiano di restare senza diagnosi.
Le linee guida emanate dalla Fimmg nazionale al penultimo Consiglio nazionale in videoconferenza sembrano sposare questa visione. E come interventi prioritari sollecitano che il tampone per verificare la positività del sanitario al virus sia effettuato su tutti i medici. Inoltre, sollecitano la disponibilità in studio di mascherine e kit protettivi.
Cambia il setting della medicina generale: il medico può far entrare i pazienti uno per uno, e in parallelo instaurare un regime di reperibilità telefonica via whatsapp e sms nelle 12 ore nonché, se autorizzato dal paziente, video-consulti con esso. Chiudono il quadro la spedizione della ricetta via mail e il certificato di malattia a distanza, che figurano anche tra le richieste “politiche” del consiglio nazionale Fimmg. Pure la continuità assistenziale si ridisegna a causa dell’epidemia: al medico spettano i kit protettivi – da trovare in sede all’ingresso in turno – e la sanificazione degli ambienti; le visite andrebbero eseguite ovunque preferibilmente in piedi anche se l’Asl mai dovrebbe omettere la disponibilità di lenzuoli monouso. La sala d’aspetto, sia in studio sia in sede di continuità assistenziale, non dovrebbe più essere accessibile a tutti girando la maniglia, ma si deve arrivare previo contatto telefonico con il medico e relativo triage, e il medico stesso deve avere cura che le prenotazioni siano distanziate, ammettendo massimo un paziente in sala d’attesa per ogni paziente in visita; prima di entrare nello studio per la visita ci si deve lavare le mani, gli accompagnatori rigorosamente fuori.Una parte del lavoro andrebbe effettuata in modalità smart, in remoto. Il telefono diventa via privilegiata di contatto, insieme a whatsapp e sms; il medico si dovrebbe far autorizzare con consenso la valutazione dei referti del paziente, e in caso venisse chiamato o gli darebbe appuntamento o lo ricontatterebbe entro la giornata lavorativa; l’auspicio è, previo consenso del paziente, di incrementare le visite in videoconferenza o via skype, anche per positivi al coronavirus tenuti a casa. In caso di paziente sintomatico, quest’ultimo dovrebbe avere a casa termometro, sfigmomanometro e pulsossimetro, per il quale è stata avanzata una richiesta esplicita a Regioni ed Asl dall’ultimissimo Consiglio nazionale Fimmg. Se il malato è compensato nella respirazione va tenuto a casa, lontano dai conviventi, con mascherina (chirurgica) per non contagiare, e ricontattabile al telefonino; se la malattia dura oltre 3 giorni andrà segnalato al Servizio di prevenzione Asl; se si aggrava va chiamato il 112, analoga misura se invece dall’inizio non fosse compensato.
Il mancato compenso è inquadrabile con i sintomi classici, tosse-dispnea, accompagnati da saturazione sotto il 93%, ed oltre 30 respiri al minuto (affaticamento respiratorio severo) ovvero saturazione normale ma in grave peggioramento se il paziente viene fatto camminare 6 minuti per la stanza e lo si testa ogni minuto; vanno inquadrati anche presenza di dissenteria, dispepsia, alterazioni dello stato di coscienza. La gestione a casa dovrebbe fare a meno di spray e cortisonici, sì a tachipirina od ibuprofene sintomatici e sedativi periferici per la tosse, antibiotici solo in casi particolari. Il personale di studio può gestire i contatti telefonici e le ripetizioni al telefono stando in contatto con il Mmg, ma deve accedere a dispositivi protettivi e se non ce ne sono deve stare a casa!Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

24 Marzo 2020, 09:31

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