30 aprile 2013 : Vent’anni fa il Cern annunciava il World Wide Web, Internet per tutti

Data:
1 Maggio 2013

Il World Wide Web, noto più semplicemente come Web, compie 20 anni di «libertà»: il 30 aprile del 1993 il Cern di Ginevra rendeva infatti pubblica la tecnologia utilizzata e la rendeva disponibile liberamente senza diritti.
Noto con l’acronimo di Www oppure Web, questo servizio Internet fu creato nel 1989 da Tim Berners-Lee, un ricercatore del Cern, per favorire la condivisione delle informazioni tra i fisici di università e istituti di ricerca.
Al momento dell’ideazione, il World Wide Web rappresentava soltanto uno dei molti servizi simili disponibili su Internet.
La semplicità d’uso e soprattutto la decisione di renderlo un servizio libero e senza diritti ne portò alla rapida diffusione, tanto da essere oggi il più diffuso standard di trasmissione su Internet.
Per celebrare l’anniversario della pubblicazione del documento che ha reso gratuita la tecnologia Web, il Cern ha avviato un progetto per ripristinare il primo sito della rete , oggi non più in linea, realizzato da Berners-Lee proprio per diffondere l’uso del Web e ospitato su un computer NeXT.

Internet come bene comune: anche per il futuro.


da Il Sole 24 Ore del 30 aprile 2013

Le tecnologie fondamentali di internet, dal protocollo ip al codice che Tim Berners-Lee ha scritto per il world wide web, hanno avuto il successo incredibile che è sotto gli occhi di tutti, essenzialmente, perché sono state rilasciate in pubblico dominio e garantendo alla rete la sua condizione di neutralità rispetto ai contenuti che vi si pubblicano e alle piattaforme vi si sviluppano o alle applicazioni che vi possono girare.
E’ per questo, in fondo, che internet è una tecnologia "a prova di futuro" come ha detto una volta Vint Cerf.
Perché è una tecnologia che abilita chi abbia una visione a realizzarla senza particolari costrizioni.
Qualunque visione, anche completamente imprevista, è possibile sulla rete.
In un certo senso, internet non ha paura dell’imprevisto, anzi lo accoglie e lo facilita.
I vent’anni passati hanno dimostrato che una tecnologia intesa come bene comune ha la possibilità di generare un valore immenso.
Questo non significa che le tecnologie proprietarie siano di per sé sbagliate.
Significa che la valorizzazione di qualunque tecnologia è massimizzata dalla libertà di innovare che è concessa da un ambiente tecnologico fondamentalmente aperto.
In un contesto del genere, il valore di ogni elemento genera il valore dell’insieme e viceversa.
La simbiosi in rete è vincente.
Le logiche win-win sono condizione per il successo.
Ma il bene comune è una ricchezza da manutenere e salvaguardare, nella consapevolezza che serve a tutti.
Il rischio di ipersfruttamento o di incuria è sempre dietro l’angolo.

Che cosa rischia internet?

1.Un problema è che alcune tecnologie proprietarie possono diventare davvero potenti e mettere a rischio il bene comune: se tutto il traffico dovesse spostarsi su piattorme proprietarie potentissime, e ormai ce ne sono, fino a rendere inutile continuare a investire per la manutenzione della dimensione aperta della rete, la dinamica innovativa assumerebbe tutto un altro significato.

2.Un altro problema è che le strutture economiche messe in discussione dall’innovazione possono decidere di combattere la rete con ogni mezzo, imponendo freni legali e culturali alla diffusione delle tecnologie digitali.

3.Un terzo problema è la possibilità che gli stati autoritari contagino quelli democratici nella volontà di controllo della rete, attraverso una competizione al ribasso sulla libertà di espressione e innovazione condotta a suon di guerre cybernetiche e attacchi alla sicurezza delle attività internettiane.

4.Infine, un problema può emergere dalla crescita dell’internet mobile che da tempo supera la crescita dell’internet fissa: bisogna infatti sapere che nell’internet mobile non c’è neutralità della rete. E se questa tendenza dovesse continuare fino a diventare largamente maggioritaria, un principio fondamentale dell’internet originaria, che ne ha garantito la dinamica innovativa, potrebbe essere messo in discussione.

Sono rischi, non certezze. Fintantoché gli internettiani saranno consapevoli del valore dell’apertura e della neutralità per la capacità innovativa della rete, i tentativi di cambiare radicalmente la situazione saranno contrastati.

Ultimo aggiornamento

1 Maggio 2013, 07:40

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