Mof ed ospedale di Fondi, La Destra porta i casi in Regione

Data:
30 Gennaio 2014

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“Risposte concrete, chiare ed inequivocabili” direttamente dal consiglio regionale. E’ questo, l’obiettivo dei due copiosi dossier che i vertici de La Destra di Fondi sono pronti ad inviare in via della Pisana sulla crisi del Mof e sulla situazione di malessere del ‘San Giovanni di Dio’.

 

Carteggi “accurati, specifici e pungenti”, a cui si lavorerà nelle prossime settimane in sintonia con le altre forze politiche locali aderenti al progetto di riunificazione della Destra italiana. “L’economia e, soprattutto, la salute dei fondani e dei cittadini del comprensorio non possono aspettare ancora”, dicono i referenti locali Angelo Macaro e Francesco Ciccone.

 

Ad assicurare la necessaria visibilità direttamente in consiglio regionale, lo stesso leader e vice presidente dell’assise laziale Francesco Storace, che nel corso di un recente incontro con i sostenitori della sezione di Fondi ha dato personali rassicurazioni in merito.

 

Scopo dichiarato, fare di Storace un preciso “punto di riferimento, che possa favorire un proficuo dialogo tra le istituzioni e sappia contribuire in termini brevi ad una risoluzione delle questioni”.

 

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Formia, un ordine del giorno per impegnare la Regione sull’ospedale. Bartolomeo: “Vogliamo risposte concrete”

Un ordine del giorno che impegni la Regione a prendere una posizione chiara: si faccia il nuovo policlinico del Golfo o si ristrutturi il Dono Svizzero, potenziandolo con l’acquisizione dell’ex pastificio Paone. Non saranno ammessi ulteriori “faremo”, perché di mezzo c’è la salute dei cittadini e la qualità di un’offerta sanitaria ridotta ai minimi storici dai tagli degli ultimi anni. Nel corso del Consiglio Comunale di ieri il Sindaco e la maggioranza lo hanno detto a chiare lettere: l’opzione pastificio non esclude la realizzazione del Policlinico. Ma, ammesso che i soldi ci siano (e, allo stato, probabilmente non ci sono), il nuovo ospedale non vedrebbe la luce prima di quindici-vent’anni. E nel frattempo, “Formia non può morire”. Se ne discuterà nel corso dei prossimi giorni in commissione Sanità. Lì nascerà l’ordine del giorno che sarà poi riportato in Consiglio per l’approvazione definitiva.

“Sono stato io a buttare il sasso nello stagno – ha dichiarato il Sindaco Sandro Bartolomeo nel corso del suo intervento -. Credo non si possa più attendere che qualcuno da Roma ci dica cosa fare. Siamo troppo piccoli rispetto alla realtà degli ospedali romani. Se pensiamo che Regione e Asl vengano a risolverci il problema, aspetteremo questa consiliatura e le prossime senza che niente sia mutato. Regione e Asl devono darci delle risposte. La conferenza dei sindaci non è stata mai riunita. Questo la dice lunga sul peso che è stato dato ai territori. La vicenda del pastificio Paone è entrata nella discussione quando la proprietà mi ha segnalato l’impossibilità di andare avanti coi suoi progetti di riconversione (centro commerciale e uffici). Sappiamo tutti come sono andate le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’immobile. Nel momento in cui la prospettiva si è aperta, era mio dovere informare il Consiglio e i cittadini nel modo più trasparente possibile.

La proposta di potenziare il Dono Svizzero con l’acquisizione dell’ex pastificio è nata quindi da un’occasione che oggi possiamo decidere di cogliere oppure no. Se Zingaretti vuole costruire il policlinico, bene, anzi benissimo. Ma ci dica tempi e modi. Il bilancio della Regione nel frattempo è stato approvato e non c’è alcuna posta per la copertura finanziaria dell’opera. Il pastificio è un’occasione: vogliamo aspettare che il locale finisca in vendita per poi trovarci l’ennesimo centro commerciale?”.

Ultimo aggiornamento

30 Gennaio 2014, 07:48

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