”La Sapienza” nega i buoni pasto agli studenti di scienze infermieristiche

Data:
20 Gennaio 2014

Vengono spremuti come limoni con tasse pesanti, sono costretti a stare lontani da casa e a fare tanti sacrifici, approdando a Latina con la speranza di costruirsi un futuro grazie agli studi universitari, e chi dovrebbe aiutarli in quello che è un diritto sancito dalla stessa Costituzione nega loro anche i pochi euro dei buoni pasto.

Una situazione incresciosa quella che stanno vivendo tanti iscritti alla facoltà di scienze infermieristiche. Gli studenti hanno diritto a due buoni pasto al giorno. Non sono quelli a risolvere i loro problemi economici. Indubbiamente però sono un aiuto.

Un chiaro diritto. Accade invece che, nei giorni in cui gli studenti fanno tirocinio, all’ospedale “Goretti” o all’”Icot”, iniziando alle ore 7 e terminando alle 14, non possono neppure avere quel minimo di sostegno. I buoni pasto vengono distribuiti presso la Casa dello studente solo dopo le 8. Inutili le proteste e i tentativi di risolvere una difficoltà apparentemente banale.

Dall’università gli studenti si sono sentiti rispondere che quei buoni devono averli, ma ottenerli non è possibile. In un Paese in cui si parla di porre un freno alla fuga dei cervelli l’aiuto che viene dato a ragazzi che lasciano le loro case per studiare è questo. Occorrerà ora vedere cosa pensa di tutto ciò il magnifico rettore. Al momento l’unica cosa che non è magnifica è la figura che sta facendo, per colpa sua o di altri, “La Sapienza”.

Ultimo aggiornamento

20 Gennaio 2014, 13:00

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