I soldi non bastano, disabili cacciati dal centro di riabilitazione: protesta sotto il Comune

Data:
15 Luglio 2014

www.corrieredilatina.it Hanno protestato e sfogato tutta la loro rabbia sotto il palazzo comunale i familiari dei 34 ragazzi disabili che sono stati esclusi dal percorso riabilitativo dal centro Armonia di via Piave a Latina. Con slogan e striscioni hanno lamentato la scarsa attenzione delle istituzioni. “I nostri figli, i nostri fratelli – dice Donatella Coccia – sono stati cacciati dall’oggi al domani, cacciati come cani, con la scusa che non bastano i soldi che arrivano dalla Regione. Eppure al centro di via Piave per dieci anni hanno avuto in cura i nostri ragazzi, con i loro progetti semestrali. Adesso non sappiamo cosa sia successo, di certo tra Comune, Regione e privati devono trovare un’intesa perché i nostri ragazzi possano tornare a fare terapie. La verità è che anche la dirigenza di quella struttura non si è comportata bene nei nostri confronti, e noi saremmo pronti anche a diotarci di uno staff nostro se solo le istituzioni ce ne dessero la possibilità. All’assessore ai servizi sociali diciamo di non piegarsi a logiche scellerate ma di trovare una soluzione insieme a noi”.

Come noto, il problema sarebbe relativo ai contributi assegnati al centro armonia. Dalla struttura, un paio di mesi fa, quando la decisione dei tagli era stata resa nota, fu emessa un comunicato per spiegare che: “Il budget annuale assegnato a questo Centro non è mai stato superato, rientrando quindi sempre nei limiti di spesa assegnatigli. I pazienti non vengono “dimessi”, ma semplicemente il loro progetto riabilitativo è giunto a conclusione e non viene rinnovato. Le tariffe erogate dalla Regione a fronte delle prestazioni effettuate sono ferme al 2002, quando la delibera 502 le determinò fissando nel contempo gli obblighi sia burocratici che le caratteristiche strutturali (personale di assistenza, medici, terapisti, etc) necessari. Nel corso degli anni tali incombenze sono andate vieppiù aumentando, sia sul piano burocratico che su quello prettamente sanitario, anche perchè il nostro Centro ha accettato di svolgere compiti che competerebbero alla ASL ma cui questa non sarebbe stata in grado di rispondere in tempi brevi data la sua carenza di organico”.

Ultimo aggiornamento

15 Luglio 2014, 07:32

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