I medici scivolano sull’immobiliare, brutto affare per l’Enpam

Data:
3 Giugno 2014

www.corrieredilatina.it Che brutto affare per l’Enpam. Quando 22 anni fa l’ente previdenziale dei medici decise di acquistare due palazzine nel centro direzionale di Latina pensava di aver fatto bingo. La società venditrice, la romana Morassutti Paolo, si era impegnata a garantire all’ente un reddito annuo per gli affitti pari al 6,5% del presso di vendita, per sei anni, e ad accollarsi tutte le altre spese. Al momento di pagare le cose sono andate diversamente e qualche speranza per l’Enpam è arrivata soltanto adesso dalla Corte di Cassazione, anche se dovrà affrontare un nuovo processo civile.

L’AFFARE. Il 12 novembre 1992 l’Ente nazionale di previdenza e assistenza per medici e odontoiatri fece due rogiti per acquistare dalla Morassutti spa, poi trasformata in srl, due porzioni immobiliari nel capoluogo pontino. Con la società romana l’ente firmò poi un contratto per la gestione degli appartamenti da affittare. Un modo per investire denaro e fare cassa. Sicuro. Garantito da due fideiussioni bancarie, una del Monte dei Paschi di Siena e l’altra del Banco di Sardegna. Le somme che dovevano essere garantite non sono però mai arrivate nelle casse dell’Enpam. La Morassutti ha tolto tutta una serie di spese e l’affare per l’ente è diventato un problema.

UN LUNGO PROCESSO. Nel 1998 l’ente previdenziale ha chiesto di incassare le polizze fideiussorie e fatto causa alla Morassutti e alle banche garanti, chiedendo alla società immobiliare un miliardo e mezzo di lire, al Banco di Sardegna 919 milioni e al Monte dei Paschi 595 milioni. Il Banco di Sardegna ha pagato subito 750 milioni, mentre la Morassutti e MpS hanno preferito attendere l’esito del giudizio. Nel 2003 è arrivata così la sentenza del Tribunale di Roma, che ha riconosciuto un notevole sconto, per le spese sostenute, alla Morassutti, specificando che doveva detrarre 266 milioni da quanto le era stato chiesto dall’Enpam. Una sentenza confermata il 23 luglio 2007 dalla Corte d’Appello di Roma.

NUOVO ROUND. L’ultima carta l’ente previdenziale ha provato a giocarla con un ricorso in Cassazione, sia per non perdere denaro che per tentare di ottenere gli interessi reclamati. E la Suprema Corte ha ora accolto le ragioni dell’Enpam, annullando la sentenza impugnata e disponendo un nuovo processo civile in Corte d’Appello a Roma. Un po’ di luce dunque per l’ente dei medici, ma prima di chiudere la partita su quello che doveva essere un ottimo affare la strada è ancora lunga.

Ultimo aggiornamento

3 Giugno 2014, 07:27

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