Formia, “la bugia” di Zingaretti: il centro trasfusionale chiude

Data:
17 Aprile 2014

www.h24notizie.it Altro che salvezza annunciata, Zingaretti ha firmato un nuovo documento che propone la chiusura del centro trasfusionale. La trasmissione dei programmi operativi della Regione Lazio per realizzare il piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario è stata trasmessa al ministero della salute e a quello dell’economia il 21 marzo scorso dal commissario ad acta per la sanità regionale, il governatore Zingaretti, e dal subcommissario Renato Botti.

A renderlo noto sono stati nel corso di un’apposita conferenza stampa gli esponenti del movimento Un’Altra città, Paola Villa e Paolo Mazza, in compagnia del presidente del comitato degli emotrasfusi del centro trasfusionale Angelo Riccardelli.

Conferenza stampa convocata d’urgenza e condotta tra lo sbigottimento e l’indignazione da parte di chi solo qualche giorno fa, il 31 marzo scorso, aveva esultato a seguito della visita del governatore Zingaretti a Formia che, proprio in quell’occasione, aveva assicurato direttamente ad Angelo Riccardelli,  referente del comitato, e secondo quanto riporta quest’ultimo, di aver firmato tre giorni primi, quindi il 28 marzo, un nuovo decreto che di fatto sospendeva gli effetti del decreto del dicembre scorso che voleva la conversione del centro trasfusionale in semplice emoteca. Così di fatto salvando il centro.

Eppure non devono essersi capiti, o forse è stato solo un gioco di parole come ha detto Riccardelli, perchè in realtà non solo questo fantomatico nuovo decreto non esiste, ma ben dieci giorni prima, il 21 marzo, Zingaretti inviava la proposta di riassetto che prevede la conversione del centro in emoteca con il trasferimento delle attività più operative sul presidio di Latina. Insomma esattamente ciò per cui in molti si sono battuti, hanno sfilato e hanno anche esultato, senza sapere che non sarebbe cambiato nulla.

Anzi qualcosa è cambiato perchè nella nuova proposta vengono salvati tre centri trasfusionali di ospedali romani. Mentre Formia, Cassino, Sora, Anzio e Colleferro diventano con una dicitura nuova di zecca, degli AO: articolazione organizzativa per raccolta omologa e autologa.

Insomma ad oggi questa la proposta che se accettata di fatto trasforma il centro in semplice punto di raccolta. Allertato di quanto sta avvenendo, direttamente da Riccardelli, il sindaco Sandro Bartolomeo avrebbe affermato di non essere a conoscenza di tale provvedimento e che si sarebbe subito attivato.

Eppure c’è molta nebbia su questa vicenda, e non solo dal punto di vista esclusivamente istituzionale, a causa di promesse fatte ma non mantenute, annunci e smentite, provvedimenti calati dall’alto, nella generale disinformazione, e un territorio usato come spettatore della bella mostra fatta dei proclami, ma proprio anche da un punto di vista politico dove è oramai evidente lo scollamento che vive il Pd, che mostra i lustrini della propria solidità salvo poi non conoscere che politiche si adottano su livelli istituzionali diversi, che il partito guida, per la salute dei cittadini, nemmeno se sindaco e governatore vanno a braccetto in pubblico, e per fatti propri nei palazzi.

Ultimo aggiornamento

17 Aprile 2014, 06:55

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