Asl di Latina, le ‘ombre’ dei grillini su Caporossi e l’ex manager Coiro

Data:
31 Gennaio 2014

www.h24notizie.com Nemmeno il tempo di insediarsi, ed ecco incominciare le polemiche. I manager della sanità nominati nei giorni scorsi dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, e tra questi quello dell’Asl di Latina, Michele Caporossi, sono infatti al centro di una denuncia dei consiglieri regionali del ‘Movimento 5 Stelle’ e dell’esponente del gruppo misto Fabrizio Santori.

I quali se la prendono con Zingaretti, a loro dire reo di aver disatteso i buoni propositi dispensati al momento dell’insediamento alla Pisana: incarichi Asl concessi “in nome della trasparenza e della competenza”.

Parole che, per gli autori della denuncia, stridono con i criteri effettivamente messi in atto.

Le poltrone, sarebbero andate ad una schiera di professionisti che, al di là delle competenze tecniche, avrebbe una marcia in più: a seconda dei casi, parenti, amicizie o strette vicinanze politiche al Partito democratico.

Oppure una marcia in meno, come una condanna per danno erariale. Che però non ha influito sulla nomina. Senza parlare di chi a rigor di legge sarebbe proprio incompatibile.

Tra i nomi contestati, seppure con una posizione marginale, anche quello del neo-direttore dell’Asl pontina Caporossi, “marchigiano con un passato da assessore al Comune di Ancona in una giunta di centrosinistra”, scrivono i consiglieri regionali.

Che mettono nel calderone anche l’ex manager di Latina all’epoca di Marrazzo, la discussa ‘Lady Asl’, messa alla guida del ‘San Giovanni’: “Zingaretti ha parlato di merito, di nomine integerrime e ci ritroviamo tra i nominati anche Ilde Coiro, che è stata condannata in via definitiva dalla Corte dei conti per danno erariale?, dicono i grillini e Santori, che ne sottolineano la vicinanza al Pd capitolino.

Al di là delle vicinanze, più o meno note, più o meno opinabili, dei direttori contestati, ad essere al centro dell’attacco è un’altra cosa: per selezionare i futuri manager laziali, la Regione aveva affidato all’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il compito di indicare i profili dei migliori della Penisola. A che pro, se poi, tra centinaia di aspiranti, dopo il concorso ci si ritrova con volti noti e magari vicini al proprio partito?

Da par suo, Zingaretti non si scompone: “Ho agito nel segno dell’innovazione e le critiche sono assolutamente strumentali. Verificheremo tutto con la massima attenzione e se vi sono irregolarità valuteremo”.

 

Ultimo aggiornamento

31 Gennaio 2014, 06:55

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